Wanna Marchi: dalle creme di bellezza a quelle pasticcere

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E’ in semilibertà la Marchi. Condannata ad 11 anni e mezzo di carcere per associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata e banca rotta fraudolenta, ha già scontatao metà della pena tra domiciliari, indulto e buona condotta ed ora si reinventa.
Per chi volesse incontrarla basterà prendere un caffè a Milano presso il bar ristorante La Malmaison di via Torriani. In tempi in cui per il lavoro serve una raccomandazione, anche la Wanna ha giocato la sua carta: quella del fidanzato della figlia Stefania Nobile, anche lei ex truffatrice ancora ai domiciliari, proprietario del locale.
Rieducata in carcere la Marchi, forse stanca di fare “brutte figure”, ha iniziato a dipingere vincendo anche dei premi e nel bar, dicono, si dà da fare. Sta dietro il bancone, si occupa della sala, fa cassa (chissà se questa è una sfida come un bicchiere di whisky lo è per un ex alcolista) e prepara, lo dice il suo avvocato, dolci buonissimi.
Curiosa attività per una che per anni ha dichiarato guerra alla “ciccia” terrorizzando le signore a casa, più o meno in sovrappeso, con lo spettro dell’adipe.
Dalle pillole dimagranti e lo sciogli pancia è passata insomma alle torte.
La rossa urlante senza un’euro in tasca vorrà forse farsi perdonare con la dolcezza?
Chissà quanti stavolta però saranno, come diceva lei, “d’accordo”.

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