Su Twitter? Mi compro una strada

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Cosa ha di importante “@arjanelfassed tweetstreet”, strada del campo profughi di Askar, in Cisgiordania?

“@arjanelfassed tweetstreet” è la prima via della storia acquistata su Twitter. L’idea è del sindaco palestinese di Askar, uno dei campi più antichi e più poveri della Cisgiordania, nelle vicinanze di Nablus. Insieme ad una associazione pacifista olandese, il sindaco ha pensato di sfruttare i 140 caratteri del servizio di microblogging per cercare i fondi necessari per riparare le scuole, per costruire le fogne e per asfaltare le strade del campo. Il costo per vedere comparire il proprio nome tra le vie di Askar è di circa 250 euro e nel prezzo è compresa anche la targa che verrà affissa lungo la strada.

«Non ho fatto niente di importante per avere una strada col mio nome – ha raccontato ai microfoni della Cnn Arjan el-Fassed, il primo twitter-er che avrà una via intitolata a suo nome – ma se serve alla causa palestinese allora sono felice». El-Fassed, 36enne arabo di Utrecht che lavora per un’organizzazione umanitaria in Olanda, ha poi motivato l’acquisto: «All’interno del campo molti rifugiati fanno fatica a sentirsi a proprio agio. Volevo dare la sensazione a questa gente di essere collegati al resto del mondo, mettendo in comunicazione Askar con una rete come quella di Twitter che attrae milioni di utenti».

Nei prossimi giorni saranno assegnati i nomi ad altre dieci strade e in totale ci sono 184 vie in attesa di una targa. «Twitter è uno strumento eccezionale per far discutere le persone su qualsiasi tema. – ha concluso el-Fassed – Non solo: è un servizio utile anche a diminuire le distanze culturali».

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