“Tre anni luce” Andrea Canobbio
20 Maggio 2013 |
Sezione: Libri&Fumetti |
Articolo di: Vittoria Franzero
Andrea Canobbio ha esordito nel mondo della letteratura nel 1986 con il racconto
Diario del centro, incluso nella raccolta Under25-Giovani Blues. Lavorò poi come editor per Bompiani: una volta pubblicata la sua prima opera,
Vasi cinesi, uscito per Enaudi, fu assunto dalla casa editrice torinese come editor per le opere in francese e in inglese. Ha pubblicato 7 libri e ne ha tradotti due (entrambi dal francese); per
Vasi cinesi ha vinto il
Premio Grinzane Cavour per scrittori esordienti e il Premio Mondello opera prima.
Tre anni luce incomincia così: “Il ricordo è una stanza vuota. Scomparsi gli scaffali ingombri di riviste, le sedie e il tavolo, scomparsi i quadri, il calendario e lo schermo del computer pieno di parole. Scomparso anche mio padre, seduto a battere sui tasti, annullato da migliaia di momenti identici, ogni giorno cancellato dalla ripetizione degli stessi gesti”
Questa è la breve descrizione di un figlio che torna indietro, con la memoria, ad alcuni momenti fondamentali della sua vita. Il protagonista è un medico affermato di nome Claudio Viberti che fino a quel fatidico incontro con Cecilia definisce la sua vita”piatta, apatica”. Decide di raccontare la storia di se e del padre dopo un evento sconvolgente.
Il libro ha come nucleo l’amore di Viberti e Cecilia ma non parla della semplice storia d’amore tra due medici, ma rivela rapporti famigliari, personali, racconta i gesti, le emozioni, i sentimenti, le frasi non dette, fino ad arrivare al sentimento di paternità.
Tutta la storia è girata in tre lunghi anni che sembrano eterni per i protagonisti e troppo brevi per il lettore.
Canobbio definisce così “Tre anni luce”- un bel romanzo insolito d’amore allargato – il cuore è come una fisarmonica, si estende come la dimensione del tempo.-
“Non ho mai parlato con nessuno come con te. Nessuno mi ha mai parlato come hai fatto tu. Forse non siamo stati insieme, nel senso tradizionale della parola, ma parlarti e ascoltarti è stata la più bella storia d’amore della mia vita.”