Natale è alle porte e per fare dei regali si può scegliere qualcosa di alternativo che ci fa rispolverare i miti della nostra infanzia. Si tratta del mercatino giapponese ospitato dal Caffè Letterario di Ostiense che prevede una full immersion nel paradiso degli anime e dei manga attraverso gadget,ciondoli,collane, peluche e altri accessori. Siamo dunque ,nel mondo della subcultura otaku, anche se il suddetto termine può avere un’accezione negativa ed è per lo più un’etichetta. Gli oggetti vengono importati direttamente dal Giappone e venduti ad un costo analogo o realizzati artigianalmente : sono modellati a mano con delle paste polimeriche cotte al forno. Si dà quindi libero sfogo alla fantasia: la modellazione segue l’estro del momento e l’intuizione. Spesso l’ispirazione proviene proprio dai clienti che richiedono prodotti personalizzati. La lavorazione varia dalle tre ore a una giornata intera, insomma il tempo che richiede una rifinitura nei minimi dettagli. Si tratta di merce di nicchia che attira appassionati e si bada al rapporto qualità-prezzo poiché i materiali costosi danno vita a prodotti d’élite, difficilmente vendibili. Quindi lo scopo è realizzare un oggetto di qualità con un budget limitato, a prezzi contenuti.Ma questa passione per l’artigianato e il mondo giapponese ha origini lontane. Si comincia presto, quando l’obiettivo è immedesimarsi nei personaggi dell’animazione. Ci dice una commerciante:“La mia passione è iniziata con i cosplay, il fine era quello di imitare il personaggio di anime e manga, quindi il costume e prestavo un’ attenzione particolare alla simbologia. Poi ho trovato un’associazione di artigianato e ho cominciato a vendere i miei prodotti, provando una grande soddisfazione quando piacevano ai clienti.” E aggiunge “Non voglio stereotipare i personaggi”. Dunque lontano dai luoghi comuni e dai pregiudizi diamo uno sguardo alla stravaganza di questi oggetti che conferiscono alle persone i caratteri dell’originalità. Si vogliono decorare le proprie bottiglie di vino per ricevere gli ospiti il giorno di Natale? Si può ricorrere a dei copribottiglie che richiamano la tradizione giapponese e propriamente la hakama: un indumento composto da due abiti separati e indossato dalle studentesse per andare a scuola o il giorno della laurea. Oppure si può abbellire il proprio cellulare con delle cover (mirabolanti esempi di arte decoden) arricchite da varie applicazioni e realizzate grazie alla panna sintetica e ad una pasta termodinamica cotta al forno a 130 gradi. E non finisce qui: un cliente ha la possibilità di indossare delle magliette dalla grafica personalizzata per stupire o avere sempre con sé ciò che nella vita è fonte d’ispirazione e può richiedere anche la personalizzazione di altri oggetti, dalle spille ai tappetini per il mouse. Se invece sentiamo la mancanza delle nostre eroine Disney possiamo portarle perfino in auto, grazie agli arbre magique che le raffigurano o fare colazione con loro per via delle varie caricature sulle tazze. E se vogliamo sentirci come i beniamini della nostra infanzia c’è solo l’imbarazzo della scelta grazie agli innumerevoli gadget ispirati ai cartoni animati: una certa nostalgia dei Pokemon, dopo tutto questa è una febbre che continua a dilagare, potrebbe spingere a indossare l’introvabile cappellino di Ash Ketchum , oppure è plausibile che il desiderio di emulare la nostra amata Sailor moon si avveri grazie alla moltitudine di oggetti che prende piede nei banchi del mercatino: tra spille, scettri lunari, guerriere in miniatura e tutti gli accessori magici visti nel corso delle sei stagioni. Della serie:”Potere del cristallo di Luna vieni a me.” D’altronde la versione Crystal non si farà conoscere anche dalle nuove generazioni? Ma se semplicemente siamo degli esteti è d’obbligo apprezzare i vari prodotti lavorati a mano, dalle conchiglie coltivate, decorate, pitturate e arricchite con perle e pietre ai ciondoli più disparati. Infine se vogliamo bere una pozione alcolica o sentirci come dei maghetti in erba abbiamo a disposizione le bacchette di Harry Potter . Insomma, difficile resistere a queste tentazioni. Un ragazzo incuriosito ci dice:”Mi ispirano molto i vari gadget giapponesi. Venire qui è un passatempo, questi oggetti attirano la mia attenzione.” E poi ci si può immergere nel fantastico mondo gothic- romantic attraverso gonne e corpetti cuciti a mano che rimandano allo stile vittoriano. Ci dice una goth:” “Ho cercato nel tempo quello che mi esprime di più e l’ho applicato nella mia vita, si punta sull’esagerazione. Ad esempio i miei capelli sono di 6 colori diversi , comprendono tutte le sfumature del fucsia e del viola. Non seguo lo stereotipo, seguo me stessa.” Ma se questo gironzolare fa venire una certa fame è possibile solleticare anche le papille gustative attraverso dei dolci giapponesi come i dorayaki, fatti con la marmellata di fagioli perché all’epoca non c’era la cioccolata o i daifuku, preparati con la farina di riso e aromatizzati al tè verde e alla castagna. Ce n’è davvero per tutti i gusti! Perdendosi e girovagando nei colori e nelle meraviglie del candido mondo di questi mercatini, frutto di esemplare creatività e della mano più abile,si riscopre il piacere del lavoro artigianale, oltre a ricordare i sogni e la magia dell’infanzia che suscitano in noi ancora un sorriso.