Il mio viaggio continua fra i sorrisi e i dolori di chi tocca il fondo. Pablo nella notte uruguaja mi ha chiesto con tranquillità se sono felice. E’ difficile spiegare in un’altra lingua il modo di percepire la felicità: la felicità fittizia, la maschera che portiamo addosso per rendere tutto più semplice agli occhi di chi non ci capisce, la felicità che si rincorre e se ti è dato la incontri poche volte in un mese. Con la stessa semplicità con cui lui ha aperto bocca l’hippi, con un sorriso ho arrancato qualche risposta negativa. La domanda più spontanea che potesse uscire dalla bocca priva di denti di Pablo è stata: “porque Alicia?”. Questa domanda presupponeva già un’immensa gioia, era quasi un dispiacere renderlo partecipe della vita frenetica europea, ma con brutte parole, ho cercato di spiegargli che la vita è un cerchio, più vai veloce più ti ritrovi al punto di partenza, e in Italia, nessuno sta fermo. La gente è in continuo movimento, nessuno vive l’attimo, l’ansia ti catapulta nella frazione di secondi all’attimo successivo non godendo così del primo. E’un cerchio. Questo cerchio può diventare una linea, nel momento in cui, impazzisci, quando il resto del mondo non ti interessa più e abbandoni i binari tondi, è antisociale. Pablo per noi occidentali è un pazzo, vive di collanine e ciondoli. vende la sua arte in mezzo alla strada deturpata di punta del diablo. Pablo viaggia, Pablo vive la vita. Pablo non sa quello che farà domani. Dopo qualche giorno, l’uomo della felicità mi ha donato la sua povertà. Nel collo porto il ciondolo di un pagliaccio, esso tiene una maschera con la quale preferisce rendere felice gli altri con l’arte del ridere, piuttosto che essere felice lui stesso. Non si conosce a fondo. A dire il vero mi identifico un pò nel pagliaccio, forse nella mia vita sono stata un gran pagliaccio, ho sempre pensato agli altri, trascurando il fondo del mio io. Pablo mi ha donato il pagliaccio perchè sa, forse perchè anche lui ha portato una maschera, che giù nel profondo c’è tanta tristezza, irremovibile. Pablo però oggi sa che la vita è il gran dono della natura. viviamo con essa, e traiamone beneficio. Io e Pablo oggi sorridiamo.