Progetto reale o tipica sindrome da centro commerciale italiano, ossia l’ultimo che apre si dichiara automaticamente il più grande del pianeta…
Con l’intento di promuovere lo studio approfondito dei manga giapponesi, l’università privata “Meiji”di Tokio sta pianificando la realizzazione di un’immensa biblioteca, contente più di due milioni tra fumetti, illustrazioni, video games e tutto ciò che orbita intorno all’industria dei celebri manga giapponesi.
Quella che probabilmente si chiamerà la Tokyo International Manga Library verrà inaugurata nel 2015 e sarà parte integrante del campus dell’università, accessibile ai ricercatori e ai fan provenienti dal Giappone, ma non solo.
“Nel passato, i manga sono stati trattati con leggerezza dal mondo accademico ed è per questo che manca ad oggi un archivio completo per poter effettuare studi scientifici di settore”, ha sottolineato Susumi Shibao, bibliotecario alla Meiji University, aggiungendo, “vogliamo aiutare e promuovere studi accademici sui manga, quali parte integrante della cultura nipponica”.
Per dare un primo assaggio di quella che sarà la struttura finale, l’università aprirà, il prossimo 31 ottobre, la Yoshihiro Yonezawa Memorial Library of Manga and Subculture, contenente una collezione di 140.000 fumetti, alcuni dei quali risalenti al periodo tra le due guerre mondiali.
Il Giappone, che è cresciuto negli anni grazie soprattutto alle esportazioni di prodotti high tech e di automobili, sta dunque incrementando gli sforzi promozionali per diffondere un numero maggiore di aspetti della propria cultura nel mondo e beneficiare del conseguente aumento della domanda mondiale di prodotti “made in Japan”. Non solo sushi insomma, ma anche manga, video games, pluripremiati film d’animazione, fino all’ormai celebre Tokyo street style per quanto riguarda il settore moda.
A tal proposito, il Governo conservatore di Taro Aso, battuto nelle scorse elezioni di agosto, aveva stanziato circa 128 milioni di dollari per un museo da realizzare a Tokyo sulla cultura dei manga. Quale parte di un pacchetto più ampio di misure necessarie a stimolare l’economia nazionale, il progetto è stato, tuttavia, messo da parte dall’attuale governo di centro-sinistra che ha bollato l’iniziativa come un semplice “manga café a gestione statale” che nulla aveva a che vedere con la ripresa economica.
Nell’attesa di vedere se anche l’imponente mangateca subirà le stesse sorti, non possiamo fare altro che domandarci a quale personaggio dei cartoni saranno ispirate le divise dei bibliotecari.