Vorrei esprimere la mia umile quanto insindacabile opinione su una serie di temi di vario genere, dalla politica allo sport, dall’attualità alla cronaca, sempre molto pacatamente come direbbe qualcuno. Se ve lo state chiedendo, non c’è un errore nel titolo: questa è un’opinione ed io sono un coglione.
Mi sento di iniziare questa pseudo-rubrica mediatica (anche perché essendo l’opinione la mia, faccio come mi pare) da una questione interessante che da qualche tempo sta rimbalzando per vie digitali, tra blog, siti di testate cartacee on line, facebook, twitter, ma anche per i più familiari quanto arcaici mezzi analogici, come muretti, cessi di autogrill, circoli bocciofili e via discorrendo. L’oggetto del disquisire è un sito internet che vuole offrire un servizio di social networking. Qual’è la novità, vi starete chiedendo voi. Presto detto.
Il sito in questione è Gleeden.com (dal termine inglese gleen, che sta per allegro, insieme a eden) e si rivolge principalmente a persone occupate sentimentalmente (fidanzate o sposate poco conta) offrendo la possibilità di mettere in comunicazione persone che sono in cerca di relazioni extraconiugali. Ma andiamo per ordine. Il sito offre la possibilità di registrarsi già ora ma ufficialmente il servizio partirà in contemporanea in diversi paesi del pianeta, Italia compresa, il 1° dicembre 2009. L’home page riporta scarse informazioni, oltre l’immagine di un’attraente pulzella che, con l’indice alzato davanti al naso, fa il classico gesto di chi richiede silenzio. Il messaggio “losco” è palese, ma la tipa sorride maliarda grazie alla “discrezione 100%” che il sito promette di garantire. Si parla anche di una “moderazione esigente, la più intransigente del mercato dell’incontro” che assicura “incontri discreti e con veri membri!” (non fate facili battute volgari). Questi signori promettono quindi che “dietro ogni profilo ci sia un membro vero” (ho detto niente battute).
Ora quello che mi lascia perplesso è proprio quest’ultimo punto: come è possibile offrire un servizio di social network che colleghi persone da tutto il mondo, che non si vedono (dubito, anche se non è escluso, che una persona che voglia tradire il partner metta la foto su un social network con un profilo tipo “Giovanni28, Mantova, superdotato, automunito, 28 non sono gli anni, pecoreccio ma sensibile, disposto a spostarsi, con attrezzatura propria”). Eppure si parla di una “politica Zero Falsi Membri”, cosa che continua ad incuriosirmi. Nell’era delle chat in cui scambi quattro chiacchiere con Pamela Anderson e poi all’appuntamento in carne e ossa si presenta mia zia Abelarda, ci sono davvero i mezzi e le possibilità per poter decantare una qualità simile secondo voi? Io ho i miei dubbi, ma sono aperto al confronto e alla smentita. Sta di fatto che, personalmente, mi chiedo, a prescindere dalla questione della privacy, se si sentiva veramente il bisogno di una cosa simile (tra l’altro a pagamento, e, supernovità nel genere, paghi solo quello che consumi. Sarebbe meglio solo paghi solo se consumi, ma questo è un altro discorso). Provo a spiegarmi meglio: finché cerchi un compagno delle elementari tramite FB è anche divertente; se mi lancio in una cronaca completa e dettagliata di un’intera giornata di diarrea via Twitter e siete disposti a leggermi, problemi vostri; ma lanciarsi nell’universo dell’adulterio via web in maniera così sfacciata mi sembra troppo, davvero troppo da principianti. Anche perché malgrado le promesse e le rassicurazioni , sono convinto che corriate sempre il rischio di trovarvi a tu per tu con quel gran pezzo di donna di mia zia Abelarda (148kg x 148 cm).
E se davvero un giorno grazie a alla rete ve la troverete davanti, ricordate due cose: la prima è che la colpa di tutto questo è solo ed esclusivamente vostra. La seconda è che il peggio non è mai morto: sarebbe potuta arrivare…vostra moglie.
One Response to L’Opiglione: Gleeden, il paradiso dell’allegria.