L’immobilismo 5 stelle a Montesacro, Roma

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Un vecchio proverbio cinese recita: “Quando soffia il vento del cambiamento alcuni costruiscono muri, altri mulini a vento.”. Il Movimento 5 Stelle impersona indubbiamente il vento del cambiamento, ma quali azioni derivino dall’ingresso dei grillini nella stanza dei bottoni è assolutamente incerto. Sceglieranno di erigere muri o approfitteranno della spinta di novità che caratterizza il loro Movimento per portare cambiamenti positivi per il Paese?

Lo studio empirico delle politiche intraprese dal M5s può essere portato sull’amministrazione di due importanti città d’Italia dove hanno stravinto i due loro noti candidati: Raggi a Roma e Appendino a Torino. Non a caso le due neo-sindache rivestono i ruoli controversi del proverbio cinese sopra citato. L’Appendino sembra portare il “vento di freschezza” che gli elettori del Movimento auspicavano. Ma è indubbio che l’eredità lasciata dalla precedente amministrazione sia stata esemplare. A Roma il discorso è diverso. La sindaca Raggi ha ricevuto dalle amministrazioni che l’hanno preceduta una città disastrata di difficile gestione.

Ovviamente questa situazione era però nota ai “pentastellati” perché nelle passate giunte comunali e municipali erano presenti rivestendo il ruolo di opposizione. Quindi è presumibile che sapessero a cosa andavano incontro e hanno deciso di reagire “costruendo i muri” del proverbio cinese. Sono passati 8 mesi e il degrado romano aumenta inesorabilmente così in tutta Roma come nei Municipi con presidenti grillini. Dire “no” alle olimpiadi è stato fino a pochi giorni fa l’unica eclatante azione “per Roma” portata avanti dal Movimento.

La coerenza con il programma è certamente lodevole se intrapresa da una forza politica eletta, ma stona se l’unico elemento portato avanti è l’immobilismo in un contesto dove le riforme sono indispensabili per uscire dal degrado che contraddistingue il sistema.
Questa situazione riguarda anche il Municipio III della capitale. Osservando la zona Conca d’Oro in particolare il Parco delle Valli e la fermata attigua della metro B salta all’occhio lo stato di allarmante degrado aumentato negli ultimi mesi. Le strutture presenti nel parco sono fatiscenti. Il percorso sportivo e i giochi per bambini sono letteralmente devastati se non addirittura smantellati e mai più rimpiazzati. Le fontanelle sono inutilizzabili e i rifiuti sono ovunque.

All’interno del perimetro che delimita il parco, per la prima volta, si stanno insediando baracche costruite dai Rom. L’episodio è addirittura inedito all’interno dell’area in questione. Il fenomeno ad oggi era una minaccia che si era affacciata in zone limitrofe, ma mai dentro la riserva naturale gestita dall’ Ente Roma Natura. Ancora più preoccupante è il fatto che le nuove baracche sono state realizzate a fianco del cantiere che sta smantellando i presidi della Società Salini che ha avuto in appalto le nuove fermate della metropolitana B con capolinea Jonio. Quale sarà quindi il futuro della nuova area una volta finito lo smantellamento? Verrà utilizzata come campo Rom?

Sempre in riferimento alla Metro B e più precisamente alla fermata Conca d’Oro inaugurata nel 2012 l’edificio all’esterno è in uno stato fatiscente. I muri sono devastati. I calcinacci prodotti dalla devastazione sono da mesi a terra insieme a vetri rotti e immondizia. Nessuno si è degnato neanche di raccoglierli, figurarsi se è in programma un ripristino della fermata Metro. Nei sotterranei è stato costruito un parcheggio ancora chiuso e abbandonato dal termine dei lavori. Anche questo luogo rimarrà nel dimenticatoio?

 

 

 

Il controllo e la prevenzione del vandalismo in questi luoghi potrebbero essere effettuati a costo zero, usando le attuali risorse. Basterebbe il presidio della Polizia Municipale, già stipendiata, per evitare tali devastazioni.
Inoltre se vogliamo riferirci ancora alle modalità da mettere in atto per fermare il degrado, quando si comincerà a parlare di innovazione? Il parco delle Valli è stato inaugurato nel 2006 e ancora non è dotato neanche di un impianto di illuminazione, situazione che facilita il vandalismo e aumenta il rischio di frequentazione dopo il tramonto. Il progetto di una ciclabile che parta dal parco e vada a collegarsi alla pista presente sull’altro lato dell’Aniene sembra utopico. La Presidente del Municipio III Roberta Capoccioni, Movimento 5 Stelle, potrebbe rispondere a queste domande, ma sarebbe molto meglio che passasse ai fatti.

Gli intervistati di oggi da Francesco Albanese del TG di Teleroma 56 sono Silvano Podda amministratore del gruppo Facebook Amici Parco delle Valli e Romano Giuliana  Presidente del comitato Comitato le Valli- Conca D’Oro e raccontano le vicende susseguitesi ultimamente dichiarando che al calar della sera il parco è teatro di risse, spaccio di droga e prostituzione. Le numerose segnalazioni al Municipio III e alle forze dell’ordine sono solo un palliativo al problema che in breve tempo si manifesta nuovamente e in maniera sempre più preoccupante. Alle richieste di misure preventive al Municipio III, un presidio della Polizia Municipale nel parco e nella piazza Conca d’Oro alla fermata della metro, non sussegueno atti pratici.

La fermata del treno Val d’Ala adiacente al parco delle Valli verrà mai riaperta? Oppure dovremo sentire le solite frasi: “E’ colpa della giunta precedente”? Sì può darsi, ma voi siete stati eletti per fare cosa? In questo caso specifico la penultima amministrazione del PD, con presidente del Municipio Marchionne, si è dimostrata inefficiente e ha pagato la scarsa produttività con la sconfitta elettorale. Ma possiamo dire che era costituita da stacanovisti se paragonata all’attuale giunta. Almeno in passato il parco delle Valli ha persino ospitato una festa dell’Unità con addeguate strutture. Possibile che ci si debba accontentare sempre del “meno peggio”?

 

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