Il palio degli asini

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Il Palio che tutti conosciamo è quello di Siena, famoso in tutto il mondo non solo per la spettacolare bellezza della città in cui si svolge, ma anche per il grandioso spettacolo offerto dalla location ove si svolge lo storico avvenimento, la mitica Piazza del Campo gremita di gente già da molte ore prima dell’inizio della competizione.

All’ombra della Torre del Mangia e del Palazzo Pubblico si celebra non solo un rito secolare equestre di carattere sportivo, ma l’evento dà anche corpo ad aspre e sanguigne rivalità tra le varie contrade le cui ragioni affondano nella notte dei tempi.

In questa gara i protagonisti sono i cavalli ed i fantini che li cavalcano con impareggiabile maestria sono i rappresentanti delle varie contrade.

Il premio al vincitore altro non è che l’ambito palio, ossia un drappo, uno stendardo, che sarà conservato con orgoglio dalla contrada vincitrice fino al palio successivo.

Il Palio di Siena, dicevo, è quello che tutti conosciamo, ma lungo tutto l’italico stivale di Palii ne esistono molti altri ed alcuni sono molto particolari, ed anche divertenti, e non comportano necessariamente la presenza del cavallo.

Chi penserebbe mai ad un Palio delle barche?

Eppure ne esiste uno, o anche più di uno, ovviamente in località di mare, che si svolge a mo’ di gara tra pescatori, ma il vincitore non è colui che ha la maggiore quantità di pescato ma quello che per prima giungerà all’approdo nella postazione assegnata.

Il Palio più singolare e più curioso, però, è quello degli …asini.

Tutto cominciò con una beffa.

Alba, la città del Piemonte a noi evoca cioccolata, nocciole e tartufi preziosi quanto un gioiello di Bulgari, ovvero dolcezze sublimi per i palati golosi, ma sentite che caratterino mostrarono gli albesi il 10 agosto del 1275, festa di San Lorenzo, in occasione di un fatto realmente accaduto.

All’epoca, le città di Asti e di Alba, acerrime nemiche, erano in guerra tra di loro e gli astigiani erano ansiosi di  occupare  l’odiata città. Non potendolo fare a causa della resistenza opposta dal nemico, decisero  di disputare un palio al di fuori delle mura della città.

In men che non si dica si radunarono sul posto i più abili cavalieri astigiani in sella ai migliori cavalli ed ebbe inizio il più sorprendente Palio che gli albesi, appostati sulle mura di cinta della città per studiare i movimenti del nemico, potessero immaginare.

Cosa fare per irridere e sbeffeggiare gli astigiani?

Semplice: rispondere con una analoga manifestazione, ma con una sostanziale differenza che avrebbe dovuto lasciare il segno: il Palio, all’interno delle mura, si sarebbe dovuto svolgere non con i cavalli ma con … gli asini.

E così avvenne tra l’incontenibile divertimento del popolo esultante per la feroce beffa riservata al nemico.

In ricordo di  questo palio particolare, a partire dal 1967 il Palio degli Asini, detto anche Giostra delle Cento Torri, è divenuto  una vera contesa fra i borghi della città di Alba.

Al giorno d’oggi, al rintocco della campana della Cattedrale, il popolo esce, abbigliato in costume medievale,  e si raduna per la sfilata storica che rievoca i momenti principali  della vita del Comune.

Sfilano oltre 5OO figuranti preceduti dagli sbandieratori e seguiti dal podestà, nobili, dame, priori ed il popolo dei 10 borghi.

Il corteo giunge nel campo destinato al palio dove al posto dei cavalli irrompono gli asini i quali, non avvezzi alle competizioni riservate al più nobile e blasonato cugino, il cavallo, non avendo doti di corridori , procedono come vogliono, cioè  al galoppo, al trotto e al passo e, cosa tanto  imbarazzante quanto esilarante. A volte si impuntano pure, si rifiutano di muoversi, liberano nell’aria i loro ragli con singulti che sembrano disperati e si rifiutano di correre.

Basta questo per far contorcere gli spettatori dalle risate, ma forse il fantino la pensa diversamente.

Comunque, tutto è previsto da questa singolare gara e se l’ostinato somaro si rifiuta di correre, può vincere anche il fantino che arriva a piedi a causa del tradimento del suo asino, purché sia il primo a giungere al traguardo.

Quanto ai premi, al primo arrivato tocca l’ambito palio mentre gli altri premi sono di natura mangereccia e consistono in un piatto dei tanto pregiati tartufi, in un barilotto di vino Barbera o Barolo.

E all’ultimo arrivato?

Gli tocca, in segno di beffa, solo un’acciuga salata!

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