I teatri fanno festa

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ROMA – Il teatro quest’anno raddoppia: dopo l’edizione del 2007, torna la Festa dei Teatri ad inaugurare la ricca stagione romana. Durante i giorni di sabato 3 e domenica 4 ottobre, cittadini e turisti potranno partecipare all’evento, in occasione del quale oltre cento sipari si apriranno gratuitamente su prosa, musica, balletto, cabaret, esposizioni, spettacoli per bambini ed incontri con gli artisti.

L’iniziativa, realizzata dall’Unione Agis Regione Lazio, con il contributo degli assessorati alla Cultura rispettivamente del Comune di Roma, e della Regione, ha visto la partecipazione di tutti gli operatori del teatro capitolino, che hanno messo a disposizione circa 9000 biglietti gratuiti o al prezzo simbolico di 2€. Partner che hanno collaborato all’organizzazione dell’evento sono Zétema, Siae ed Eti, l’Ente Teatrale Italiano.

Il mondo del teatro offrirà al pubblico alcune anticipazioni sulla programmazione invernale, o approfondimenti, articolati in un calendario denso e variegato. Si parte infatti dal sabato pomeriggio, proseguendo la domenica mattina fino a notte inoltrata, e si potrà scegliere tra le prove generali dello spettacolo di apertura in cartellone (come per i teatri India e Argentina), visite guidate (Teatro dell’Opera), incontri con gli artisti (Sistina, Piccolo Eliseo Patroni Griffi e Sala Umberto) o inediti, come lo spettacolo di marionette iraniane al Teatro Quirino. Ce n’è per tutti i gusti, non resta che affrettarsi a prenotare, poiché i posti sono limitati e le prevendite già aperte. Gli spettatori possono rivolgersi sia ai botteghini dei vari teatri, che alle rivendite autorizzate (Last Minute Teatro, via Bari 18, Info Point, Largo Corrado Ricci, 1 e biglietterie universitarie).

È importante evidenziare che questa iniziativa si inserisce brillando in un panorama piuttosto cinereo, quale quello disegnato dai recenti tagli (una riduzione di circa il 30%) della Legge Finanziaria al Fondo Unico Spettacolo, manovra che ha destato non poco malcontento negli addetti ai lavori. Inoltre, la mancanza di una politica organica nella gestione della cultura tra l’area capitolina e nazionale, produce l’inevitabile dispersione delle risorse e l’impossibilità di dar vita a nuovi e concreti investimenti per incoraggiare gli esordienti. Il teatro romano tuttavia, è pronto a dimostrare con i numeri dell’imminente kermesse di godere di buona salute, e di poter attraversare la crisi senza penalizzare il suo pubblico, ma anzi rigenerandosi e rinnovandosi nelle molteplici forme dell’espressione artistica.

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