È un romanzo di formazione, questo di Alessandro Gallo, che sconta, più di ogni altra pena, il fardello della memoria, insopportabilmente oneroso in una città immemore e spaesata come Napoli. “Un luogo come tanti”, ammicca l’autore, sottintendendone non la generica morfologia, piuttosto la pluralità delle vocazioni, dei ruoli che la città è chiamata ad interpretare. […]